Albergo Aquila Nera - via Roma 18
L’edificio del XV sec. è la più vasta e solida locanda di Salorno. Collocata nel punto di massimo concorso, fu anche quella che meglio e più a lungo delle altre riuscì a sopravvivere come tale. Era dotata di una stube che esercitava un’attrazione assai forte sui passanti e sugli abitanti locali. Questo grande albergo, dopo essere rimasto a lungo in mani di famiglie signorili, passò in quelle di commercianti e borghesi e, infine, fu diviso fra più proprietari, tra cui ricordiamo: i Röll (1500), i Lanser (1600-1680), poi Andrä Nagele (1680-1700) che lo vendette a Peter Tolloy, che lo cedette a sua volta al barone J. F. von Coret. Nel 1801 l’albergo fu acquistato dalla famiglia Tschurtschenthaler, che nel 1825 lo vendette ad Anton von Gelmini e Anton von Vilas. Nel 1833 la famiglia Petermair acquisì l’albergo, che però vide una diminuzione radicale degli ospiti nei primi anni del funzionamento della ferrovia (1859). Da quel momento la sua attività fu limitata quasi esclusivamente ai soli clienti del paese.
Va notata la solenne aquila nera di ferro battuto che ancora oggi si trova al medesimo posto sopra la vecchia strada postale e ricorda l’antico nome e la secolare attività alberghiera. L’Aquila Nera risulta essere stato in assoluto l’albergo più frequentato.